- In tema di corruzione, il Giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione ex art. 129 comma 2 c.p.p. esclusivamente nei casi in cui le circostanze idonee ad escludere l’esistenza del fatto, la commissione del medesimo da parte dell’imputato e la sua rilevanza penale emergano dagli atti in modo assolutamente non contestabile.
- La controversa norma introdotta dalla riforma Cartabia per l’ammissibilità dell’impugnazione dell’assente è adesso al vaglio delle Sezioni Unite.
- Sulla Gazzetta Ufficiale n. 151 del 29 giugno scorso è stato pubblicato il decreto legge 29 giugno 2024, n. 89 recante “Disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport”.
- Con sentenza n. 116/2024, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 73 cod. antimafia nella parte in cui prevede come reato la condotta di colui «che, sottoposto a misura di prevenzione personale con provvedimento definitivo, ma senza che per tale ragione gli sia stata revocata la patente di guida, si ponga alla guida di un […]
- Con sentenza n. 25524, depositata il 28 giugno 2024, la Corte di Cassazione ha affrontato una controversia inerente il ritrovamento di armi illegalmente detenute (in particolare un fucile semiautomatico cal. 12) da parte degli eredi di una persona deceduta.
- «In tema di mezzi di prova, i messaggi di posta elettronica, i messaggi WhatsApp e gli SMS conservati nella memoria di un dispositivo elettronico conservano la natura di corrispondenza anche dopo la ricezione da parte del destinatario, almeno fino a quando, per il decorso del tempo o per altra causa, essi non abbiano perso ogni […]
- In una Firenze attraversata dallo scontro tra guelfi e ghibellini, tra l’Inferno di Dante Alighieri e la Santa Inquisizione vi raccontiamo il processo a Farinata degli Uberti, uomo d’armi, politico e capofazione della Firenze imperiale, accusato di eresia quasi vent’anni dopo la sua morte per poterne confiscare i beni.
- Con le informazioni provvisorie n. 9 e 10 del 27 giugno 2024, le SS.UU. penali hanno affrontato due precise questioni, in tema di termine a comparire nel giudizio di appello.
- «In tema di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni operate con captatore informatico per reati diversi da quelli per i quali è stato emesso il decreto autorizzativo, la previsione di cui all’art. 270, comma 1-bis, c.p.p., nella parte in cui limita l’utilizzazione all’accertamento dei delitti indicati nell’art. 266, comma 2-bis, c.p.p., è riferita alle sole intercettazioni […]
- La Corte di Cassazione, con la pronuncia n. 25026/2024, ha stabilito che una parola pronunciata impulsivamente durante una controversia, anche se percepita come offensiva dagli avvocati della parte lesa, non costituisce diffamazione poiché non compromette la reputazione della persona nel contesto sociale.