Diritto del lavoro

  • In virtù del principio generale del tempus regit actum e dell'interpretazione restrittiva delle deroghe delineate nell'art. 24, d.l. 201/2011, l'opzione di liquidare la pensione di vecchiaia esclusivamente secondo le norme del sistema contributivo, se esercitata dopo la modifica dell'art. 1, comma 23, l. 335/1995 tramite la suddetta norma, non consente all'opzionista di mantenere i requisiti di accesso […]
  • In tema di mobbing, la responsabilità esclusiva di altro dipendente, il quale si trovi eventualmente in posizione di supremazia gerarchica rispetto alla vittima, è fondata sull’art. 2043 c.c. e non sull'art. 2087 c.c., essendo egli soggetto terzo rispetto al rapporto di lavoro. Ne deriva che la dimostrazione di questa responsabilità dovrà essere fornita applicando le regole previste per […]
  • Gli effetti previsti dalla l. n. 604/1966 non conseguono alla violazione di una norma contrattuale collettiva, atteso che le conseguenze stabilite dall'art. 18 Stat. lav. sono esplicitamente connesse alla dichiarazione di inefficacia del licenziamento ai sensi dell'art. 2 della predetta legge o all'annullamento dello stesso perché intimato in difetto di giusta causa o giustificato motivo […]
  • La Cassazione ha confermato la reintegrazione di un dipendente licenziato per un post su Facebook che riguardava l'ex datore di lavoro.
  • A quali condizioni il datore di lavoro può stipulare un contratto a tempo determinato con i lavoratori disabili senza violare la legge n. 68/1999, volta a favorire il loro inserimento stabile nel mondo lavorativo? La parola ai Giudici.
  • La tutela del patrimonio aziendale, inteso complessivamente anche come immagine esterna dell’azienda, giustifica e legittima il ricorso ai detective per individuare gli illeciti del lavoratore. In simili ipotesi, infatti, suddetta attività non costituisce un controllo occulto della prestazione lavorativa.
  • La peculiarità della prestazione degli avvocati, non associati, nei grandi studi legali, è nota e con la sentenza della Suprema Corte n. 22552/2024 in esame, viene descritta accuratamente e quindi ricondotta ad una prestazione tipicamente autonoma, allontanando persino i dubbi di costituzionalità delle norme che escluderebbero la compatibilità della natura subordinata con le professioni ordinistiche.
  • «Le azioni di accertamento o costitutive nei confronti di un ente in liquidazione coatta amministrativa (come anche di un’impresa in fallimento o in liquidazione giudiziale) possono essere proposte al di fuori della verificazione concorsuale del passivo esclusivamente quando sussista uno specifico interesse, non tutelabile altrimenti, quale può essere quello connesso alla definizione dell’assetto dei rapporti […]
  • Il tabagismo di un dipendente esposto all'amianto in uno stabilimento siderurgico non interrompe il nesso causale con l'insorgenza del tumore, ma deve essere preso in considerazione per determinare il risarcimento dovuto dal datore di lavoro.
  • In materia di accesso alla professione di docente, la Suprema Corte ricorda la differenza tra titolo di abilitazione e titolo di studio, sottolineando che solo il superamento delle prove concorsuali conferisce l'abilitazione.