- A nulla rileva che la società datrice di lavoro sia ancora iscritta o meno al registro delle imprese. Ciò che conta è la «reale ed effettiva cessazione dell’attività».
- La Suprema Corte, con la sentenza in commento, dirime una questione previdenziale legata all'utilizzo di associati in partecipazione da parte di una società a responsabilità limitata, enunciando un rilevante principio di diritto.
- Risarcimento per il dirigente medico che, a causa di una palese carenza di organico dell’Azienda Sanitaria Locale, si ritrova sottoposto a turni di lavoro stressanti, senza il periodo minimo di riposo di undici ore consecutive e con ripetute prolungate presenze in orario notturno.
- La questione di diritto devoluta alla Suprema Corte riguarda l’individuazione del dies a quo di decorrenza del termine triennale di cui all’art. 112 d.P.R. n. 1124 del 1965.
- Nelle ipotesi di mobbing o straining, ciò che rileva ai fini giuridici è la presenza di una condotta aziendale che, anche solo per negligenza, possa creare un ambiente stressogeno, fonte di danno alla salute dei lavoratori, in contrasto con l’art. 2087 c.c.
- Con Nota del 9 dicembre 2024, n. 9326, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha chiarito le procedure sanzionatorie per coloro che non sono in possesso della patente o detengono un punteggio inferiore a 15 crediti.
- Il lavoro domenicale deve essere compensato con un quid pluris (non necessariamente di natura economica), che può essere determinato dal giudice se non specificato dal contratto collettivo. Lo ha ribadito la Cassazione, la quale ha sottolineato che tale indennità extra è riconosciuta «sulla base della presunzione della maggiore penosità del lavoro domenicale per massima d'esperienza sociale».
- È rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, d.lgs. n. 151/2001, nel testo anteriore alla novella, nella parte in cui non include il convivente more uxorio tra i soggetti beneficiari del congedo straordinario finalizzato all’assistenza del familiare con disabilità grave, per violazione degli articoli 2, 3, 32 Cost.
- La sentenza di assoluzione in sede penale non ha efficacia di giudicato nel giudizio di impugnativa di una sanzione disciplinare irrogata nell'ambito di un rapporto di lavoro di diritto privato, nel caso in cui non ricorra il presupposto della costituzione del datore di lavoro quale parte civile nel processo penale.
- Il diritto ai permessi mensili retribuiti previsti dall’art. 33 della legge n. 104 del 1992 sorge a seguito della domanda amministrativa e, in presenza delle condizioni richieste dalla legge, si configura come obbligazione di durata che permane sino all’accertamento di eventuale sopravvenuta modifica delle predette condizioni.