Roma 18/12/2015. Il Primo Presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, e il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, nella convinzione che i tempi siano maturi per una comune presa d’atto, hanno stipulato giovedì 17 dicembre due Protocolli, uno per la materia civile e tributaria e uno per la materia penale, con l’obiettivo di favorire la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali e di formulare raccomandazioni per la redazione dei ricorsi funzionale a facilitarne la lettura e la comprensione da un lato e a dare maggiori certezze agli avvocati circa i criteri di autosufficienza e quindi di ammissibilità degli stessi dall’altro.
Ai protocolli hanno lavorato due gruppi di lavoro paritetici, formati da consiglieri di cassazione e consiglieri CNF, dando seguito alle intese raggiunte dai Presidenti nell’incontro del 30 luglio scorso.
Le raccomandazioni – condivise dalle due Istituzioni – collegano alla sinteticità e chiarezza degli atti difensivi una effettiva comprensione del loro contenuto essenziale, con effetti positivi sulla chiarezza e celerità della decisione; e definiscono i precisi limiti del principio di autosufficienza, alla luce di effettivi e concreti dati normativi.
Nei Protocolli viene indicato uno schema redazionale dei ricorsi, che ne definisce i limiti di contenuto e ne agevola l’immediata comprensione da parte del giudicante, senza che l’eventuale mancato rispetto della regola sui limiti dimensionali comporti un’automatica sanzione di tipo processuale.
Sono inoltre fornite alcune indicazioni per l’attività di difesa, l’osservanza delle quali ottempera al principio di autosufficienza.
Per il Primo Presidente Santacroce, giunto al termine del proprio mandato, “si tratta di un momento storico. Si è oggi raggiunto un obiettivo a cui ho sempre creduto dal momento del mio insediamento e per questo voglio ringraziare la Corte e l’attuale CNF che hanno a loro volta creduto nella possibilità di lavorare insieme nell’interesse della Giurisdizione e sono convinto che questo metodo debba avere un seguito per affrontare anche altri importanti temi”.
Per il presidente del CNF Mascherin “l’Avvocatura e la Magistratura hanno dimostrato di poter governare insieme i cambiamenti e di sapere ricercare soluzioni comuni nell’interesse del sistema Giustizia. Si è lavorato con reciproca lealtà e mettendo a disposizione le diverse esperienze e gli specifici saperi. Il risultato è destinato a garantire un miglior approccio alla decisione da parte dei giudici della Suprema Corte da un lato; e maggiori certezze a tutela delle garanzie di difesa dall’altro”.
L’auspicio comune è che ora le professionalità della Magistratura e della Avvocatura sappiano ottimizzare ed interpretare al meglio l’esito dei lavori.
Hanno lavorato al Protocollo in materia penale il presidente Giovanni Conti, la consigliera di cassazione Matilde Cammino e i consiglieri CNF Rosa Capria (consigliera segretaria) e Stefano Savi (coordinatore della commissione sul processo penale). Alla sua stesura ha fornito un prezioso contributo il professor Giorgio Spangher.
Il Protocollo in materia civile e tributaria è stato redatto dai consiglieri di cassazione Giovanni Mammone e Raffaele Botta e dai consiglieri CNF Andrea Pasqualin e Carlo Allorio, coordinatori rispettivamente della commissione sul processo civile e sul processo tributario.
Roma, 18 dicembre 2015 Care Colleghe e cari Colleghi, come già saprete, il CNF ha lavorato, assieme alla Suprema Corte, alla predisposizione di schemi di ricorso di fronte alla Stessa. Si è ritenuto che l’ Avvocatura dovesse governare ed anticipare interventi sul tema, certamente prossimi. Gli schemi condivisi con i Giudici della Corte di Cassazione riguardano sia il civile e tributario che il penale, ed hanno l’obiettivo di promuovere una tecnica della impugnazione che da un lato favorisca la chiarezza e la corretta sinteticità degli stessi, e dall’altro risolva il problema della autosufficienza ed allegazione degli atti, che si è rivelata troppo spesso una vera e propria “trappola” processuale per l’avvocato. L’iniziativa ha anche lo scopo di promuovere il ruolo dell’Avvocatura quale protagonista a pieno titolo della Giurisdizione, un’Avvocatura capace di affrontare concretamente, e forte del proprio sapere, temi complessi e trovare soluzioni, senza doverle subire. E’ di tutta evidenza che quanto sopra finirà con il togliere alibi di sorta a Giudici e Avvocati, entrambi potendo pretendere dagli altri la massima professionalità e coerenza nell’esercizio dei rispettivi ruoli. Di più, i protocolli saranno anche un argomento forte da spendere nelle sedi in cui si discute di riforma delle diverse forme di impugnazione, per contrastare con argomentazioni di fatto, e non solo teoriche, ogni tentativo di limitare le garanzie difensive, in nome di una maggiore efficienza del processo. Riteniamo che il risultato dei protocolli sia di qualità e di grande interesse per gli Avvocati, sarà importante rispettarlo, noi come Avvocati, per pretenderne il rispetto da parte dei Giudici. Si tratta di una sfida di qualità e sulla qualità, che non avremo difficoltà a vincere. Colgo l’occasione per ringraziare i Consiglieri Nazionali Rosa Capria e Stefano Savi, che hanno fatto parte del gruppo di lavoro per il penale e Andrea Pasqualin e Carlo Allorio che hanno partecipato ai lavori del civile e tributario. Ringrazio anche il prof. Giorgio Spangher che ha fornito un importante contributo per lo schema di ricorso di penale. Naturalmente il Consiglio Nazionale Forense promuoverà eventi formativi sull’argomento. Cordiali saluti Avv. Andrea Mascherin